Bomba lanciata contro la PM
“Ho visto la morte in faccia. Se solo non avessi avuto i riflessi pronti per gettarmi sotto un’auto e quella bomba avesse centrato il muro piuttosto che entrare dalla finestra, non sarei qui a parlare”. L’agente della polizia municipale, Guglielmo Pieragostini, nonostante l’abbia scampata per miracolo, è leggermente contuso, ma lucidissimo nel raccontare cosa è accaduto ieri notte nell’autorimessa comunale di piazza Dante.
“Io e il mio collega, Fabrizio Giusti, avevamo appena smontato dal turno di notte e ci eravamo recati nel nostro autoparco per lasciare la vettura di pattuglia e cambiarci. Era da poco passata la mezzanotte e ad un certo punto, mentre ci trovavamo al centro del piazzale, abbiamo visto unafiammella vicino ad un mezzo. Mi sono avvicinato per capire cosa fosse e ho visto che si trattava di un calzino imbevuto di liquido infiammabile che bruciava. Ho provato a spegnerlo, ma ho rischiato che quella fiammella si propagasse anche sui miei stivali. Una volta neutralizzato il fuoco abbiamo cercato di capire da dove fosse venuto quel calzino, ma non abbiamo notato nessuno”.
Pieragiostini racconta poi di aver salutato il collega e di aver vissuto quei terribili cinque minuti in cui ha rischiato di morire bruciato: “Mentre stavo uscendo dall’ufficio, ho visto sul muro di fronte al piazzale una persona incappucciata che accendeva una miccia e che si accingeva a lanciare l’ordigno verso di me. A quel punto ho tirato fuori la pistola d’ordinanza ed ho sparato un colpo in aria per far desistere quell’uomo, ma non c’è stato nulla da fare: mi ha lanciato contro una molotov”.
Un lancio di circa 15 metri che ha quasi colpito Pieragostini: “Mi sono visto l’ordigno piovere addosso e per evitarlo mi sono buttato sotto un auto di servizio. La bomba allora a colpito la finestra dell’ufficio, sfondando una zanzariera e finendo la sua corsa all’interno, dove ha preso fuoco. Ho subito allertato il mio collega che se n’era andato da un paio di minuti. Fabrizio è tornato immediatamente ed insieme abbiamo spento le fiamme”.
Pieragostini non ha dubbi che il bersaglio degli attentati sia lui: “Ho capito chiaramente che ce l’hanno con me, o perlomeno soprattutto con me. Oltre alle due lettere minatorie rese pubbliche, ne ho ricevute sei recapitate direttamente a casa mia. Il 25 ottobre del 2015 i colpi di fucile hanno sfiorato me e anche questa volta l’obiettivo sono stato io. Se credono di farmi paura si sbagliano: indosso questa divisa da anni, con onore e professionalità e così continuerò a fare”.
Fonte: Resto del Carlino
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Erano da poco rientrati nel deposito delle auto di piazza Dante, quando un uomo ha tentato di lanciare contro di loro una bomba molotov. Il primo tentativo è fallito, il secondo invece è andato a buon fine.
Ancora un attentato agli uomini delle polizia municipale. Dopo l’agguato a fucilate, con tanto di rivendicazione anonima, questa volta gli attentatori hanno usato un ordigno incendiario.
E’ accaduto poco dopo la mezzanotte quando i vigili del turno di notte avevano staccato da poco. A lanciare la bomba un uomo incappucciato piazzato sul muretto che si trova di fronte dall’autorimessa comunale.
Il sindaco Calcinaro: "Chi ha visto qualcosa, parli"
Uno degli agenti lo ha visto mentre accendeva la miccia ed ha anche sparato un colpo in aria per spaventarlo. Dopodiché si è visto piombare contro la molotov e con un tuffo si è gettato sotto un’auto di servizio per evitare di essere colpito. L’ordigno ha centrato la finestra dell’ufficio periferico dei vigili, incendiando parte della stanza. L’agente è rimasto leggermente contuso, ma fortunatamente nulla di grave.
Sul posto sono subito intervenuti gli uomini della Squadra Volante del commissariato di Fermo e poco dopo quelli della Scientifica. Sul luogo dell’attentato anche il sindaco Paolo Calcinaro che ha parlato di atto deplorevole e preoccupante, visti i precedenti.
La lunga persecuzione ai vigili inizia infatti il 25 ottobre del 2015, quando qualcuno tende un agguato agli uomini della municipale e li prende a fucilate nel vecchio autoparco di contrada S.Martino. Seguiranno una decina di lettere e messaggi minatori (tra cui una recapitata proprio alla redazione di Fermo del Resto del Carlino).
Fonte: Resto del Carlino
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